IrAAhl, Detecting and interpreting landscape tranformations

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Dal 22 al 27 settembre si è svolta la summer school IrAAhl, Detecting and interpreting landscape tranformations organizzata dal dipartimento di Archeologia medievale dell’Università di Padova. Il LIDAR, il multi e l’iper-spettrale insieme alle metodologie applicative per comprendere le dinamiche insediative ed evolutive del paesaggio storico, sono stati il filo conduttore delle giornate. La traccia di tutto il percorso formativo e di discussione ha avuto genesi dall’insegnamento di G.P. Brogiolo sulle dinamiche dell’archeologia della complessità ovvero dall’interpretazione delle dinamiche sociali, economiche ed evolutive dei nuclei insediativi antropici e delle loro relazioni, lette ed interpretate in base ai rinvenimenti archeologici e approfondite dalle deduzioni prodotte sul territorio con l’ausilio di tecnologie informatiche avanzate.

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Importanti contributi sono arrivati da studiosi da tutta Europa. Dall’inghilterra A. Reynolds ha parlato del paesaggio storico degli Anglo-Sassoni, S. Crutchley dell’English Heritage ha analizzato il territorio della Gran Bretagna con l’ausilio di tecnologie specifiche preposte all’analisi di cartografie numeriche acquisite tramite LIDAR e foto satellitari. D. Powlesland ha analizzato per 35 anni la valle del Pickering portando alla luce siti delle più variegate diacronie che hanno permesso di arrivare ad uno spaccato evolutivo degli insediamenti della valle. C. Citter ha contemplato le interpretazioni dell’archeologia dei paesaggi con casistiche di indagini territoriali effettuate nei diversi Continenti.
Il contributo di J. M. Martin Civantos dell’Università di Granada ha voluto sottolineare l’importanza della risorsa agricola e della gestione delle acque che sapientemente si è tramandata nel tempo e che ha avuto evidenze nette anche nella documentazione archeologica, ma che oggi rischia di essere compromessa definitivamente. Sulla stessa linea di indagine ma in contesti differenti è l’indagine presentata da S. Burri che ha indagato l’archeologia dell’incolto mostrando quali e quante risorse si sono rivelate importanti nel medioevo come quelle derivanti dalle foreste, dallo sfruttamento del legname alla produzione del carbone.

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Nell’abito delle tecnologie applicate i contributi di A. De Guio, G. Fiorentino, Y. Devos e C. Nicosia hanno sottolineato l’importanza della ricerca nell’ambito delle interpretazioni tematiche e specifiche volte alla comprensione delle dinamiche del paesaggio. R. Langohr ha tenuto una lezione molto interessante sulla formazione ed interpretazione dei suoli nel contesto geologico e geoarcheologico.
Gli iscritti alla scuola hanno avuto modo di presentare i propri keynotes sugli studi svolti in modo da potersi confrontare con colleghi e docenti.
Alle lectures si sono affiancate due mattinate di laboratorio coordinate da M. Nebbia sulle elaborazioni in ambiente GIS delle immagini LIDAR, volte all’individuazione di record archeologici. Le visite ai siti archeologici dei Colli Euganei e la loro splendida cornice paesaggistica sono state il tocco finale di un’esperienza molto interessante che ha avuto anche il merito di aver creato una rete di contatti internazionali, forza vitale della disciplina e dell’interscambio di conoscenze e Know-how. La summer school è stata diretta da A. Chavarria Arnau con la collaborazione di J. Sarabia. L’auspicio è che questa esperienza possa essere ripetuta per dare possibilità, a chi ne fosse interessato, di un approfondimento con interlocutori di alto spessore e allo stesso tempo di grande disponibilità al confronto.

Luciano Pugliese

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